Giorni bui passati in sale piene di cinefili signore veneziane giornalisti seri giornalisti meno seri chi di cinema ci vive chi di cinema vorrebbe vivere chi di cinema fa finta di vivere. Gente famelica con l’imperativo categorico di vedere immagazzinare e commentare. I turisti del cinema sono come quelli delle città, divorati dall’ansia di perdersi qualcosa che verrà loro descritto come imprescindibile da altri turisti, terrorizzati dall’idea di non aver capito, di non aver colto, di non aver afferrato visto immagazzinato digerito e commentato. Teorici dell’etichettatura. Bramosi di cogliere il significato fondamentale, di sputare la propria originalissima rielaborazione del prodotto appena consumato per poi ripartire consumare risputare. Incapaci di attendere il tempo giusto della sedimentazione, della riflessione, del connettere significati. Incapaci di digerire come adolescenti anoressiche terrorizzate dall’idea che il cibo si fermi nel corpo per trasformarsi in altro e depositarsi. Consumo e vomito quello che ho consumato: coazione a ripetere postmoderna in un presente assoluto. Quello che avviene in platea è assolutamente speculare a quello che avviene sullo schermo.
La nostra giuria personale seleziona questi tre titoli, per motivi completamente diversi. Andate a vederli.
Brian De Palma “Redacted”
Kenneth Branagh “Sleuth”
Ken Loach “It’s a free world”
sabato 15 settembre 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento